POSIZIONE | 4° SERIE B EST EUROPA |
DATA ISCRIZIONE | 04/12/2019 |
ULTIMO ACCESSO | 21/11/2024 alle ore 15:38 |
ANNI | 72 |
CITTA' | VIGALZANO |
REGIONE | TRENTINO ALTO ADIGE |
STIPENDI | 457.240 |
SPONSOR | 310.000 |
VALORE SQUADRA | 18.342.280 |
ETA' MEDIA GIOCATORI | 30.3 |
MEDIA TOP 11 | 862 |
LA STELLA | EDGAR GALAVIS DS 950 |
RANKING MONDIALE | 179° POSTO |
RANKING CONTINENTALE | 21° POSTO |
LAOTSE 4-5-1 248 | 4 - 0 | DINAMO KARALIS 5-3-2 208 |
FULGOR BOSCHINI 4-3-3 254 | 1 - 0 | LAOTSE 4-4-2 248 |
20/11/2024 - sospiri di sollievo... |
educe dalla verticale di Chateau Lafleur, Gamparini russava ancora della grossa, sdravaccato sul divano della saletta privata dei ricevimenti, mentre una preoccupata Ernesta Tuttabaci raccomandava a tutti di fare piano per non disturbare il caro presidente:
"Soprattutto evitare di comunicargli il risultato della partita." Un sospiro di sollievo lo tirava il sommelier privato di Gamparini che finalmente poteva godere di una giornata senza l’andirivieni dalla cantina con casse di vino in spalla. Non risparmiava però un suo commento: "Questo ubriacone gioca al sommelier ma ingozza calici di vino da centinaia di euro come se avesse a che fare un vino alla spina del bar sotto casa." Un sospiro di sollievo lo tirava anche Fresconi, titolare della birreria “4 Boccali”, sede del Lao Tse Fan Club, quasi deserto dopo un periodo di sold-out, senza però poter evitare gli sproloqui di un ragionier Calcoletti aggrappato al bancone dopo la decima Pils: “…hic abbiamo fatto hic un’offerta a Barella hic che non hic potrà rifiutare hic hic. lo stracotto hic non va hic va fatto con un pezzo hic qualunque di manzo hic ma con il cappello del prete hic e va cotto per almeno hic 3 ore hic con spezie, hic tanta cipolla e verdure hic mia nonna hic Genoveffa hic hic faceva un stracotto hic così buono hic che i paesani hic venivano sotto hic le sue finestre hic per sentirne hic almeno l’odore hic hic lei signorina hic lo sa fare lo stracotto? Hic versi hic non vede che il bicchiere hic è vuoto hic hic…” Mentre, accompagnato dalla moglie varcava l’uscio della clinica privata dove lo attendeva una cura antidepressiva, Remo Sarcastico, con lo sguardo perso nel vuoto, ripeteva in continuazione: “Non è possibile essere promossi con alla guida un citrullo simile.” Invano la moglie tentava di consolarlo dicendogli: “Vedrai che la prossima stagione retrocederà e ci potremo rifare la camera da letto.” Ne faceva le spese un contrariato Ciro Pennetta costretto a sostituire il collega nella rituale intervista a Mi Son KI: “Mister una sconfitta. Un segnale di crisi?” “Dice il saggio: Lo Zen non è un’arte, non è una religione. È una realizzazione.” Stralunato, aggrappato ad un palo della luce, Ciro Pennetta riusciva a intravvedere solo una sagoma bianca allontanarsi a bordo di una due ruote mentre ripeteva: “Perché a me, perché a me…” Noi ci limitiamo a comunicare senza ripetizioni ne sospiri di sollievo ma non ci lasciamo mancare un brindisi consolatorio a base di un eccellente Vernaccia di San Giminiano Carato 2021 di Montenidoli. |
18/11/2024 - Serata con rinfresco... |
Una straripante Ernesta Tuttabaci in aderenti fuseaux e altrettanto aderente camicetta color ciclamino (ilrestoallavostraimmaginazione) saliva sul palco per dare il via alla serata di rinfresco preannunciata. Tra gli invitati, oltre alla squadra e allo staff tecnico, gli inviati della stampa e i rappresentanti delle tifoserie del Lao Tse e della gemellata Brancaleone.
Dalla sala: “Non doveva esserci anche Gamparini?” “Il nostro caro presidente non può essere presente causa impegni improrogabili di lavoro ma manda un saluto a tutti i presenti e conferma la sua vicinanza a tutto il team.” “E già! Improrogabili! Se non si attacca a una bottiglia rischia problemi di astinenza.” Risate. Secondo voci di corridoio rintanato con il suo entourage in una saletta privata alle prese con una degustazione verticale di Chateau Lafleur 2009 – 2010 – 2011. Sembra che il sommelier personale del presidente Gofredo Enautergot abbia commentato: “E’ già tanto che questa banda di ubriaconi distinguano un bianco da un rosso e buttano migliaia di euro per giocare ai sommelier.” Ernesta Tuttabaci chiamava sul palco i giocatori del Lao Tse accolti da applausi. “Mi Son Ki non è presente?” “Il nostro amato allenatore aveva in programma una serata di meditazione Zen ma mi ha incaricato di riferirvi queste bellissime, commoventi parole: “Quando lo spirito è libero, tutto è libero intorno a lui.” Dalla sala: “ “Dice il saggio:” non lo ha detto? Risate. “La prossima stagione meglio iscriversi a un campionato di Tai Chi!” Risate Seguiva sul palco il DT Maneggioni che dopo aver rivolto un saluto ai presenti si scusava per dover lasciare il ritrovo anch’egli per improrogabili impegni. “Mica può trascurare “La Passerina” Risate in sala. Era poi la volta del ragionier Calcolucci che saliva sul palco con un faldone di scartoffie che arrivava a malapena ad appoggiare sul leggio: “Va! Torna ai “4 Boccali” a farti una birra!” Ernesta Tuttabaci, dopo aver richiesto un applauso consolatorio “per il nostro bravo ragioniere” lo invitava a lasciare il palco. A chiudere salivano sul palco i due rappresentanti delle tifoserie che esponevano uno striscione con scritto “Mai più SUBIRE” Dalla sala: “D’ora in avanti solo Zo Bire!” Risate. Ernesta Tuttabaci dopo aver accompagnato i tifosi riguadagnava ancheggiando il centro del palco. Dopo aver presentato la band, gli “Zenzen Chitai”, ovvero il gruppo musicale locale che avrebbe allietato la serata annunciava aperto il buffet a base di salatini, noccioline e prosecchino “prenditrepaghidue” che finivano in gran parte ad annaffiare le piante di Dracena, notoriamente astemie, che decoravano la sala. Noi che astemi non siamo concludiamo la nostra cronaca con un brindisi alla nostra compagine a base di un eccellente Ripa di Sopravento 2023 di Vittorio Graziano. |
15/11/2024 - urla scomposte |
Attimo di panico alla villa presidenziale quando improvvisamente si sono udite le urla scomposte di Gamparini.
“Fuuoori! I vi licenzio tutti branco di incapaci!” “Ma qualcuno lo ha tetto al presidente che il Lao Tse ha vinto?” Mistero svelato quando un inserviente accorso sul posto e vedeva vetri e vino sparsi sul pavimento. Il sommelier privato del presidente Gofredo Enautergot al suo terzo viaggio dalla cantina con in spalla casse di Echezeau 2010 di Emmanuel Rouget, era inciampato e la cassa era finita a terra mandando in frantumi il contenuto. Uno sconsolato Enautergot mentre ripuliva dai cocci borbottava: “questo ubbriacone taccagno si ingozza migliaia di euro delle più prestigiose etichette senza capire un acca di vini e poi fa scenate per qualche bottiglia rotta.” Urla scomposte anche presso la Birreria “4 Boccali” di Fresconi ma a causa delle chiare e scure ingurgitate, urla che si trasformavano, dopo l’ennesimo giro di tozzole, in cori che inizialmente inneggiavano a Gamparini e finivano, poco prima della chiusura del locale, per chiamare in causa Ernesta Tuttabaci proposta come presidente del Lao Tse Fan Club. Non presente nel locale il ragionier Calcolucci che si era nel frattempo recato alla villa con l’intenzione di far firmare al presidente l’assegno con cui acquistare il prosecco e sopperire alle altre spese per la serata di rinfresco in programma. Udendo però le urla del presidente mancava del necessario coraggio per bussare e giratosi sui tacchi tornava all’ufficio. Secondo malelingue la messa in vendita di un giovane CC sarebbe servita a coprire le spese del rinfresco oltre a qualche sua capatina alla “4 Boccali” . Assente pure il DT Tramacci fermato per strada dal ragionier Calcolucci che lo informava della messa in vendita del giocatore: “Faccia lei Faccia lei!” La risposta sbrigativa di Tramacci la cui urgenza era quella di recarsi al suo solito ritrovo, ovvero il locale Night Club “La Passerina”. Senza urli e meno sbrigativo seppur caustico l’anziano tifoso del Lao Tse nel commentare, sventolando una copia della Gazzetta de Noantri, attorniato da un gruppo di passanti divertiti: “…non basta che le nostre leggiadre damigelle zompettino per il campo pavoneggiandosi dopo la partita, pure i giornaletti locali concorrono a gonfiare il loro ego già esagerato nemmeno fossero reduci come Giulio Cesare dalla conquista delle Gallie. Ai miei temi, eravamo nel ’38, rientrammo negli spogliatoi dopo aver vinto di misura contro la sesta in classifica. Ad attenderci, mani sui fianchi, c’era l’allenatore Bombacci che solo dopo alcuni lunghi minuti prese la parola: “ Certamente voi penserete di meritare i complimenti per aver vinto la partita e quantomeno non certo biasimi per l’esiguità del risultato dato lo spessore della compagine affrontata. E chi potrebbe darvi torto per nutrire un simile pensiero. La stessa dirigenza mi raccomanda di comunicarvi la sua soddisfazione. Da parte mia, sebbene possa comprendere e in qualche modo sottoscrivere queste considerazioni, non posso altresì non considerare che esse son valide per personcine normali ma non per dei pezzi d’asino quali voi siete. Se io mi adeguassi voi vi convincereste che sia sufficiente entrare in campo con l’obiettivo di vincere col minimo scarto e questo, come voi potete ben immaginare, comporterebbe il rischio di compromettere la partita e, se reiterato, la stagione stessa. I soliti venti giri del campo di corsa e poi sotto le docce. Senza urla, ma anche senza entusiasmo, l’intervista di rito da parte di Remo Sarcastico a Mi Son Ki: “Mister ancora una vittoria seppur di misura. Promozione vicina?” “Dice il saggio: Dipende tutto da te, puoi continuare a dormire per sempre, oppure puoi svegliarti proprio in questo momento.” “Ma allora qualsiasi cretino può fare l’allenatore.” Questo il commento di Remo Sarcastico mentre Mi Son Ki, dopo aver elargito il solito serafico sorriso si allontanava nel suo camice immacolato a bordo del suo inseparabile velocipede. Noi, astenendoci da commenti, ci concediamo il solito brindisi di buon augurio a base di un ottimo Tinto di Spagna 2021 di Antonio Camillo. |
12/11/2024 - riflessioni... |
Una Ernesta Tuttabaci in aderentissimo vestito lungo con spacco laterale di un ruffianissimo (viste le breferenze vinicole di Gamparini) rosso Bordeaux, subito dopo il fischio di chiusura della partita bussava alla porta del Presidente:
“Il Lao Tse ha vinto presidente.” “Lo so, lo so!” La risposta di Gamparini mentre il suo sommelier privato Gofredo Enautergot depositava la seconda cassa di Chateau l’Evangile del 2009. “Allora presidente si può fare il rinfresco?” “Fate rinfresco, riscaldo basta che stiate for dai bal.” Saputa la notizia anche il ragionier Calcoletti bussava all’uscio di Gamparini: “Avvaaantiii!” Dopo un attimo di riflessione se entrare o andarsene il ragioniere con un atto di eroismo valicava la soglia: “Signor presidente per il rinfresco servirebbe comperare del vino.” “Va bene, va bene, all’Eurospin c’è dell’ottimo prosecco. E ora fuori che se rompete ancora anziché rinfresco vi caccio tutti ai freschi!” Il DT Tramacci, mentre anch’egli approfittando della vittoria della squadra stava per recarsi da Gamparini, incontrava il ragioniere che lo ragguagliava sull’accoglienza ricevuta. “Allora è meglio che torno in ufficio.” Il commento di Tramacci mentre girava sui tacchi. Secondo voci di corridoio diretto si verso “l’ufficio” ma del locale Night Club “La Passerina” . Chi stava riflettendo, mentre smanettava con le spine in una birreria “4 Boccali” superaffollata, era Fresconi gestore del locale: “Mi sa che quest’anno le isole (leggi isolane) dei Caraibi le vedrò di rado.” Riflettevano meno gli avventori del locale intenti a vuotare tozzole e a favoleggiare su promozioni già raggiunte e future iscrizioni alla Champions League. Dal canto suo non poteva mancare la consueta riflessione dell’anziano tifoso del Lao Tse che sventolava “La Gazzetta de Noantri” mentre alcuni passanti divertiti stavano ad ascoltare: “ …pure i giornaletti locali si mettono a glorificare le nostre signorinelle per aver vinto una partita Come se i sostenitori di Settimio Severo avessero chiesto per il generale “il trionfo” per aver ottenuto una provvisoria vittoria contro Pescenio Nigro nella battaglia di Cizico. Ai miei tempi, eravamo nel ’38, dopo un sconfitta con 4 pere al passivo, vincemmo una partita contro una compagine di media classifica rifilandole 5 pere. Rientrati negli spogliatoi ci attendeva l’allenatore Bombacci mani sui fianchi che prima di prendere la parola ci squadrò uno per uno: “Ora penserete che avendo vinto la partita con buon margine meritiate se non premi partita almeno un elogio. Magari, nelle vostre testoline di pezzi d’asino quali voi siete, penserete che questa vittoria sia sufficiente a far dimenticare che eravate reduci da una partita persa e che tutto sommato la differenza tra le pere prese e quelle date abbiate ancora un gol di vantaggio a vostro favore. Certo si tratta di una teoria suggestiva. Il fatto è che se io accettassi per buona una cretineria simile, una goleada contro l’ultima in classifica, nelle vostre testoline sarebbe sufficiente a giustificare chissà quante batoste.” Affinché la cosa ci entrasse ben in testa oltre ai soliti 20 giri del campo di corsa ne dovemmo addizionare altri 20. Rifletteva amaramente pure Remo Sarcastico mentre controvoglia intervistava Mi Son Ki: “Mister un vittoria. Si rivede la promozione?” “Dice il saggio: Non ci sono limiti per chi li accetta. “Ecco io non capisco come uno scemo del genere possa vincere delle partite.” Il commento di Remo Sarcastico mentre un sorridente Mi Son Ki si allontanava sulla sua due ruote. Noi ci limitiamo a riferire e naturalmente non perdiamo l'occasione per un brindisi a base di un eccellente Sylvaner 2022 di Garlider. |
08/11/2024 - ...torotto, tornove...tornacà! |
Ernesta Tuttabaci cercava invano, in conturbante decolleté nero antracite (ocio!presidente), di contenere l’ira di Gamparini.
“Presidente, hanno dovuto fare quella cosa, mi pare si dica tornove…” “Quale torotto, tornove… gli do io a tutti il tornacà!” E dopo essersi accertato che la bottiglia di Krug Collection Brut 1988 fosse vuota la lanciava stizzito contro la parete mandandola il frantumi rischiando di colpire una incolpevole Ernesta Tuttabaci la quale lasciava frettolosamente il locale. Chi non voleva saperne di lasciare il locale era un ormai fuso ragionier Calcoletti che, aggrappato al bancone di mescita di una semivuota birreria “4 Boccali”, rivolgeva con i suoi sproloqui ad un distratto Fresconi, gestore del locale: “ Con Gasperini hic non è andata hic ma siamo hic a buon punto hic con Guardiola hic per gli gnocchi hic le patate devono essere hic quelle hic farinose hic a pasta bianca hic hic mia zia Genoveffa hic per renderli più morbidi hic ci metteva l’amido di mais hic e erano cosi hic buoni hic hic che ogni volta hic il parroco e il cappellano hic si facevano invitare hic a pranzo hic hic lei signorina li sa fare hic gli gnocchi? hic versi hic non vede che il bicchiere hic è vuoto? Chi il locale non lo lasciava, anzi vi si rifugiava in attesa che le acque si calmassero, era i DT Maneggioni che andava a consolarsi presso il locale night club “La Passerina”. Non entrava e non usciva da nessun locale l’anziano tifoso del Lao Tse che se ne stava seduto fuori dalla sua abitazione intrattenendo alcuni divertiti passanti: “…le avete viste le nostre leggiadre donzelle lasciare il campo ridendo e scherzando manco avessero vinto la partita? Come se Publio Licinio Crasso dopo averle prese nella battaglia di Callicinus fosse rientrato in città fischiettando Roma Capoccia. Ai miei tempi, eravamo nel ‘38, dopo una serie di vittorie e un pareggio, perdemmo dalla capolista. Al rientro negli spogliatoi ci attendeva l’allenatore Bombacci. “Immagino che voi pensiate che per una partita persa, dopo un filotto di risultati positivi, e per di più contro la capolista, meritiate comprensione.. In linea teorica questo sembrerebbe ragionevole pure al sottoscritto, ma solo in linea teorica perché se io assecondassi una simile idea nelle testoline di pezzi di quadrupede quali voi siete si instaurerebbe la convinzione che sia sufficiente qualche risultato positivo per prendervi la licenza di perdere una partita rischiando così di compromettere la stagione. Poiché la dirigenza mi ha chiesto di tener conto dei risultati precedenti vi abbonerò i giri del campo di corsa, ma devo tener conto anche dei tifosi che pagano il biglietto ai quali dovete pure delle scuse… Dovemmo fare il giro del paese a passo di marcia gridando ogni 40 passi – ci scusiamo per la sconfitta!- sotto lo sguardo curioso dei passanti prima di rientrare per fare la doccia. Un Remo Sarcastico leggermente rianimato si presentava per la rituale intervista a Mi Son Ki: “Mister un pareggio e ora una sconfitta. Promozione non più così sicura?” “Dice il saggio: Cercare è soffrire. Non cercare nulla è felicità.” Mentre Mi Son Chi dopo aver gratificato l’inviato della “Gazzetta de Noantri” di uno smagliante sorriso si allontanava sul suo inseparabile velocipede Remo Sarcastico commentava: “Troppo, troppo citrullo, io quasi quasi una scommessina la vado a fare…” Noi naturalmente non scommettiamo ne lasciamo il locale nel quale ci troviamo. Ci limitiamo a riportare e a consolarci per il risultato fiduciosi per i prossimi con un calice delizioso di Incrocio Manzoni Isidor 2021 di Fanti. |